Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva. è il tema della 19ª Biennale Architettura, a cura di Carlo Ratti che ospita oltre 750 partecipanti e 300 progetti che interrogano il ruolo dell’intelligenza – biologica, sintetica e condivisa – in un paesaggio planetario sempre più instabile. Sostenibilità, tecnologia e giustizia sociale si intrecciano in una mappa eterogenea di narrazioni, materiali e strategie operative. La ricerca è il focus principale dell'edizione e si articola attraverso progetti collettivi in forma di diagrammi, schemi, modellini e installazioni. Tra i padiglioni di rilievo il progetto Terræ Aquæ curato da Guendalina Salimei che esplora la soglia liquida tra terra e mare come infrastruttura culturale e resiliente. Il Mediterraneo diventa spazio critico e narrativo, da leggere attraverso pratiche di rigenerazione costiera e architetture del margine. a seguire la Spana con Internalities dove il duo Bouzas-Salgueiro propone un'indagine sulla decarbonizzazione come architettura del presente. Strategie lente, locali, spesso invisibili, rivelano un nuovo equilibrio tra ambiente e costruzione nel territorio iberico. Il padiglione dell'Estonia, progetta un padiglione-macchina biodegradabile che mette in discussione le condizioni di produzione architettonica. Invece il Messico attraverso mattoni di escrementi di elefante, cemento organico, bio-design radicale. Il Messico sfida la nozione di sostenibilità estetizzando lo scarto, tra ironia e pragmatismo con un parallelismo tra le sue zona lagunari e la laguna veneta. Il Leone d’Oro va al Bahrain con un progetto sul collasso climatico in ambienti estremi. “Heatwave” è un paesaggio di sopravvivenza, arido e pulsante, dove l’architettura è adattamento e testimonianza. All'arsenale spicca Canal Café di Diller Scofidio + Renfro, un depuratore vegetale che produce acqua potabile per un caffè servito in laguna. Design for Freedom mette in scena un’utopia concreta: etica della costruzione, estetica del necessario. I progetti portano ad una riflessione sullo spazio dove l’architettura non è solo forma, ma gesto politico, mediazione ambientale, intelligenza collettiva, un driver verso il futuro a lungo termine.
Nessun commento:
Posta un commento