Com'è nato il progetto per Illy Caffè?
Il progetto ha una genesi lontana nel tempo. Non ricordo con esattezza l'anno, ma il periodo coincide con le prime opere sviluppate con il sistema delle lettere minatorie. Semplicemente ne inviai una al direttore artistico di Illy, Carlo Bach, intimandolo a produrre una collezione delle famose e ambitissime tazzine, firmate da me. La lettera conteneva una minaccia ironica e impossibile. Fortunatamente, quell'iniziativa ha portato ad una vera commissione e dopo molti anni ho avuto l'opportunità di presentare un vero progetto.
Qual'è il concept sviluppato nell'edizione di tazze e piattini?
L'idea era quella di proporre una collezione che contenesse una soluzione che ancora non si era mai vista, mettendo al centro la possibilità di interagire, in qualche modo, con il fruitore-consumatore. Partendo proprio da quella lettera minatoria, spedita molto tempo fa, ho cercato di costruire una relazione di senso con essa. L'utilizzo delle lettere ritagliate non è una scelta di carattere solamente estetico, quindi. La scelta di proporre queste 36 combinazioni è legata proprio all'esigenza di poter far scegliere al cliente di Illy il messaggio da accompagnare al caffè e di moltiplicarne le possibilità attraverso l'interazione tra le tazzine e i piattini, che sono perfettamente interscambiabili.
Se dovessi scegliere due combinazioni delle 36 possibili, quale sceglieresti e perchè?
Sinceramente sono nella fortunata condizione di non dover scegliere. Farei molta fatica, ma diciamo che nel corso della giornata potrei utilizzarle tutte e 36! Dovendolo proprio fare, sceglierei le tazzine ONLY FOR e YOU DESERVE con i piattini YOU e ME. Certo le combinazioni diventano 4 così, ma meno non riesco.
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