domenica 4 settembre 2016

Interview with Luca Grechi



Luca Grechi, artista italiano classe 1985, vive e lavora a Roma, i suoi lavori sono caratterizzati da una matericità data al mezzo espressivo e dalla tecnica utilizzata da cui prendono forma,  tele e sculture, cartterizzate da un "atto di creazione-evoluzione" dove gli elementi appaiono in contrasto e in sintonia fra loro allo stesso tempo. Di seguito vi propongo l'intervista con l'artista.


Chi è Luca Grechi e qual'è il percorso che ti ha portato a diventare artista?

Ho sempre avuto fin da piccolo un forte interesse per l’arte, mia madre pittrice, molti amici si esprimevano disegnando o dipingendo, diverse persone e artisti che ho avuto la fortuna di incontrare nel mio percorso mi hanno accompagnato e sostenuto, in Toscana, a Parigi, a Roma sono stati e sono al momento i punti e luoghi chiave con cui mi sono e mi sto rapportando. Mi resta complicato parlare di cosa mi ha portato a diventare artista, penso che la necessità di fare arte vada accolta, e mi chiedo spesso perché facciamo quello che facciamo, mi rendo conto che l’attesa di cosa appare ogni volta e la sua apparente definizione mi da il piacere a riprovare questo stato, questa vibrazione, con sempre nuovo stato d’animo.

Utilizzi principalmente la pittura come mezzo espressivo per rappresentare "metodo e immaginazione" come nascono le tue opere?
L’attrazione e lo sguardo verso la natura e la condizione umana è sempre stato determinante e stimolante. Nella ricerca fin dai suoi inizi si è trattenuto un attaccamento e sguardo al classico, nel segno, nel disegno e nella composizione cercando di reinterpretarlo in nuova chiave, necessaria e pazientemente attesa. La mia pittura nasce e si trasforma nel fare il più delle volte, un linguaggio espressivo con cui comincia la struttura pone le basi e le fondamenta per qualcosa di altro, l’idea si modifica nel tempo, la ricerca di un insieme oltre che di una visone che l’occhio assapora, genera e presenta di riflesso alcune tematiche che sto studiando. L’equilibrio naturale ha sempre acceso un punto di partenza non come limite ne come imitazione, anzi suscitando un interesse sulle parti che ci circondando in senso fisico e psichico. Che il complicato diventi momentaneamente semplice, in quell’intuizione che trasforma e dove nasce l’immagine.

Nella tua produzione artistica sono presenti alcune sculture dalla forma verticale; una tensione e linearità che i lavori infondono con la loro presenza. Come nascono questi lavori e cosa rappresentano?
Inizialmente molti degli elementi che si può vedere, applicati, posati, colorati… su queste basi erano e tutt’ ora restano sotto una nuova luce stimoli, facevano parte della mia vita quotidiana in studio, oggetti, cose, legni, sassi che con il tempo ho fatto decantare sotto i miei occhi e nelle mani, non separandomene ma sapendo che c’erano. Non le definirei tanto sculture ma più oggetti pittorici, il ragionamento, il pensiero vive della stessa ricerca di insieme che utilizzo sia per metodo che per immaginario nella pittura bidimensionale. Il lavoro instaura una nuova contestualizzazione dell’oggetto - stimolo, forse esagerando, ma avviene una piccola magia quando qualcosa viene posato su queste basi come se avessero trovato il proprio luogo, (indubbiamente un sentimento personale) il tempo ha un ruolo rilevante, un segno ha necessità della sua pazienza, questi oggetti si presentano nell’attesa di generare la giusta sintesi tra elementi.
Questo contrasto di rapporti tra pulizia del colore e realtà della materia mi attrae, altrettanto la pulsione che mi suscita.

In attivo hai numerose mostre, collettive e personali; se dovessi guardarti indietro quale sceglieresti e perché?

So bene che la mostra che vorrei ancora non è arrivata, ci sto, penso… lavorando ed è forse per questo che mi rimane complicato scegliere una delle esposizioni con cui mi sono confrontato, citando alcune tra quelle che mi hanno portato a più libertà e conoscenzaa, Etruschi Contemporanei, The Grass Grows, Iconologia Onirica e le personali Un Sasso sul mare #2 e Sinkhole, questo perché in queste occasioni ho sentito che la ricerca attraverso queste situazioni cresceva positivamente.


1- Studio, Roma, 2016, foto Sebastiano Luciano
 
2- Un Sasso sul mare #2, 2016, a cura di Isabella Vitale, Sala Santa Rita, Roma. 
3- The Grass Grows, 2014, Luca Grechi – Sandro del Pistoia – Luca Grechi, a cura di Art.Lab Gallery, Basel 
4- Cove, 2015, tec. mista su tavola, 85 x 65 cm, Courtesy Galleria Richter Fine Art
5- Contenitore_ posa#2, 2016, cartone, legno, pigmento,170 x 12 x 20 cm, Courtesy Art.Lab Gallery 
6- Femminile, 2016, pigmento, carta, 190 x 25 cm, Courtesy Art.Lab Gallery, Collezione privata
7- Passaggio giallo, 2015, tecnica mista su carta, 150 x 115 cm, Courtesy Galleria La Linea, foto Sebastiano Luciano 
8- La Orellina, 2013, Courtesy l’artista
9- Profondo blu, 2016, tec.mista su carta, 230 x 150 cm, Courtesy l’artista
10- Silver of sun, 2015, tecnica mista su tela, 190x150 cm, Courtesy Galleria La Linea

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