lunedì 18 novembre 2013

IUTER _ interview with Alberto Leoni


IUTER nasce nel 2002 da un gruppo di ragazzi milanesi che sono cresciuti fra musica, graffiti e snowboard. Il loro passato e i loro inizi sono fortemente legati alla scena snowboard italiana, anche e soprattutto perchè coinvolti nel progetto ci sono i mitici fratelli Kratter. Il background unito alla passione e alla voglia di sperimentare hanno dato vita ad un brand streetwear prodotto interamente in Italia. Negli anni IUTER è evoluto grazie al successo delle collezioni e ad uno stile sofisticato e controtendenza. Alberto Leoni, a capo del brand, mi spiega com'è nato e come si è sviluppato.




Partiamo dalle origini, come nasce IUTER, cosa vi ha portato a creare il brand?

Quando abbiamo iniziato a stampare le prime magliette non avevamo bene le idee chiare, non abbiamo pensato "ok oggi facciamo un brand". Era semplicemente un logo, un nome che non ha nessun significato reale, ma aveva un significato per noi, rappresentava noi, un gruppo di persone.

Col tempo è avvenuta un’evoluzione, la nuova stagione è un continuo, ma allo stesso tempo una rivoluzione rispetto alle precedenti. Com'è avvenuto il cambiamento?

Penso sia abbastanza normale il cambiamento, fondamentalmente perché crescendo siamo cambiati noi e si è evoluto il mondo che ci sta attorno.
Penso che uno degli elementi chiave del fatto che riusciamo a fare quello che facciamo sia l' aver sempre prodotto tutto qui in Italia, e da un paio d'anni occupandocene da soli. Viviamo in un posto pazzesco a poche decine di chilometri abbiamo tutto: stamperie, tessitori, aziende di confezione, ricamatori. Impegnandosi un pò trovo sia talmente semplice avere accesso a tutto ciò che dovremmo avere 100/1000  realtà analoghe alla nostra.

La stampa OCTOPUS, trovo sia la massima espressione raggiunta come design e successo che contraddistingue e identifica IUTER, com'è nata?
Chi è la persona a cui l'avete vista indossata e che vi ha dato maggior soddisfazione?

Purtroppo ti devo contraddire, e devo farlo anche ad alta voce: LA STAMPA OCTOPUS NON CONTRADDISINGUE IUTER.
Anzi proprio per questo motivo dalla stagione corrente, è diventato un brand a parte, e tornerà ad avere l'autonomia che gli spetta. Lascia che ti racconti la storia di quella stampa:
La stampa è uscita 5 o 6 anni fa, ed appartiene a VNGRD che per chi non lo conoscesse è stato uno dei brand indipendenti più stilosi del nostro paese nell'ultima decade,  (google).
L'anno scorso ricorreva il nostro decimo anniversario e tra le varie collaborazioni abbiamo fatto un re-edit della OCTOPUS per celebrarlo. L’idea è nata spontaneamente, lavorando direttamente con le persone che hanno creato VNGRD, Paolo Budua e Giorgio Di Salvo. Una volta uscita la stampa ha avuto un enorme successo , di conseguenza insieme agli stessi creatori abbiamo pensato di portare avanti il progetto con il suo vero nome: OCTOPUS!

Con la spring/summer 2014 nasce IUTER PR1MO, quali sono le caratteristiche e la vocazione di questa collezione?

In mezzo a tutte le stampe, i colori ed i tessuti che abbiamo usato per la collezione volevamo anche qualcosa di più basico e serio ma che allo stesso tempo conservasse lo stile e la ricerca che caratterizza tutta la collezione. Dall'unione della ricerca di questi due requisiti è nata PR1MO. La linea è un mix di contrasti tra nero e colori, design classici accoppiati a tessuti o motivi un po' meno classici. Il Bomber tutto nero con dettagli tono su tono e interno in mesh texturizzata con motivo di rose è un esempio, ma anche la canotta e i pantaloncini da basket con frutta in all over non sono male. 

Se doveste scegliere un capo, creato dall'inizio ad oggi, quale scegliereste e perche'?

Non ne ho nessuno in particolare, ogni collezione contiene qualche pezzo preferito, però quello che mi ha stupito di più è la maglietta SISTINA, disegnata da Daniele Bufer.
Per disegnare le collezioni ci vuole tanto tempo, trascorrono 3 o 4 mesi e si fanno un sacco di mock up e prove che spesso non vengono realizzate.
Quando Daniele me la fece vedere inizialmente lo fece per scherzo.
Oramai credo risalga a due anni fa, l'ideazione, poi per i tempi del sistema MODA, da quando la disegni a quando entra in commercio serve più di un anno.  Sta di fatto che in quel momento non avevo ancora visto niente di simile, sia per la tecnica, una stampa digitale a capo finito allover,che all'epoca era un po la "novità" sia per tema. Chiaro noi sicuramente ci siamo fatti influenzare dai brand che stampano nelle stesse stamperie in cui stampiano noi che sono soliti usare temi simili, Dolce & gabbana/Versace ndr.,ma era talmente folle per un marchio street uscirsene con una t-shirt cosi, che per scherzo la postai sul mio instagram.
Ricevetti talmente tanti like che decisi di produrla. 
Quando la presentammo al bread and butter nel 2012, vennero tutti a fotografarla, è stata nominata come uno dei migliori pezzi di quel bread and butter da WAD magazine, fu comprata dai migliori store e fece sold out ovunque. Insomma per com’ è andata è stata una cosa divertente.

 




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