domenica 30 settembre 2012

Interview with Renzo Nucara



Molte persone conosce i lavori del Cracking Art Group: i grandi animali in palastica colorata che appaiono e scompaiono in nuerosi luoghi come piazze, strade, parchi e monumenti in giro per il mondo. Renzo Nucara è uno dei fondatori e artefici di questo movimento; classe 1955, affinaca al suo universo artistico i lavori del gruppo dal 1993 che influenzano e vengono influenzati rispettivamente. Ho avuto la possibilità di intervistarlo attraverso un breve scambio di e-mail così da conoscere la sua arte e il suo rapporto con il gruppo Cracking Art.




- Come nasce il suo essere artista? è partito dalla classica tela approfondendo il tema del "Diario" per poi passare alla tridimensionalità dell'opera; com'è avvenuto questo percorso?

- Nasce ben prima, ai tempi della frequentazione del Liceo Artistico, quando dal semplice usare i colori e il disegno come esercitazione e sperimentazione si è inserita la sensazione di poter trasmettere  qualcosa di personale. Nasce con la voglia di comunicare. Attraverso nuove modalità e medium espressivi evolve nel tempo.  Sempre attratto dalla voglia di andare oltre il piano bidimensionale, la curiosità verso i materiali e gli oggetti mi ha accompagnato verso  la “scultura”.

- Nelle opere il suo stile è riconoscibile ed in questa chiave ha reinterpretato pinguini, chiocciole, gatti, ma anche macchie di colore, esplosioni e molto altro; come sceglie i soggetti? al loro interno si trovano elementi diversi che danno una sensazione di straniamento, come avviene questo procedimento e perchè vi inserisce pezzi di forchette, portachiavi palloncini e quant'altro?

- Il mio lavoro si muove su diverse linee. La linea madre è quella che trova espressione  nelle forme del microcosmo e del  macrocosmo. Sono sempre stato  affascinato dalla relazione che intercorre fra questi opposti.  Le opere del “bestiario” sono  nate inizialmente dallo stimolo del  lavoro di Gruppo,  un  metabolizzare in modo personale gli animali che usavamo. Poi  il “gioco” si è allargato a altri animali e soggetti. Tutte queste opere fanno parte degli Stratofilm, dove convivono oggetti di recupero quotidiani a forme di colore che realizzo con delle resine. 

- Affiancato al lavoro con Crakign Art, movimento a cui ha aderito sin dall'inizio,  ha continuato la tua ricerca artistica indipendente con i tuoi Resinfilm; come nascono e da dove ha tratto ispirazione per la loro creazione; successivamente sono diventati stratofilm, è solo un cambiamento di nome o qualcosa di più profondo?

- La realtà della Cracking Art ha modificato il mio modo di lavorare individualmente dando  una tensione e una maggiore responsabilità nel fare. I Resinfilm , stratificazione di resine che inglobano oggetti e elementi naturali, hanno costituito l’aspetto “esplosivo” del mio agire e dopo anni di  opere dove i pigmenti dispersi in litri d’acqua creavano, nella lenta essicazione,  cromie di ossidazioni quasi minerali , il colore è esploso nella sua massima potenza. I Resinfilm sono per me  una rivisitazione del dipingere .
La tensione alla tridimensionalità accennata nei Resinfilm, si è dilatata in seguito negli Stratofilm, che faccio nascere da  lastre di plexiglass tagliate al laser. Queste opere mi permettono di realizzare quel senso di sospensione delle forme che così risultano come cellule galleggianti nello spazio e portatrici di una nuova vita atropizzata.

- nel 1993 assieme ad altri cinque artisti ha fondato Cracking Art Group; com'è nato questo movimento e quali sono le sue caratteristiche principali?

- Ogni epoca è stata determinata da un elemento particolare,  fuoco, pietra, ferro, bronzo.
Adesso noi siamo nell’ ”Era della Plastica”, di conseguenza l’attrazione verso questo materiale è stata inevitabile. La nostra sfida è anche quella di rivalutare la plastica dandogli una giusta considerazione per fare cambiare la percezione all’oppinione  pubblica,  perché la plastica è artisticamente affascinante, tecnologicamente indispensabile e ambientalmente utile.

- alla prima biennale a cui Cracking Art ha partecipato avete installato numerosissime tartarughe all'interno degli spazi espositivi, successivamente le vostre opere si sono fatte strada in musei, gallerie, spazi culturali ma soprattutto ambienti urbani; com'è avvenuta questo procedimento? le vostre opere sono riconoscibile da tutti, come ad esempio i pinguini gialli installati a Praga o i conisgli rossi a Parigi, qual'è il traguardo che la rende più orgoglioso?

- La Biennale di Venezia ci ha dato una conferma qualitativa del nostro lavoro . Più che di traguardo parlerei di strada percorsa con soddisfazione. Certamente  il progetto Regeneration è quello che mi/ci gratifica maggiormente. Partito nel 2009 a Milano, ha trovato quel consenso che ci ha permesso di portarlo a Treviso, Rimini, Roma , Parigi, Istanbul, Ostenda, Miami, alla Biennale di Venezia del 2011…e fra  poco ritornerà a Milano in nuova versione

- una piccola anteprima su dove potremmo vedere in mostra le sue opere prossimamente e se è possibile saperlo dove appariranno gli animali di Cracking Art la prossima volta.

- Ho appena terminato una personale alla Galleria Cà d’Oro a Roma in Piazza di Spagna, a ottobre ne terrò una nello spazio d’Arte di Equita società di consulenza finanziaria a Milano.Questa location fa parte del progetto  Pontixl’Arte che mira a nobilitare e contaminare con l’arte spazi di vita e di lavoro.
Sempre a Milano a  Novembre  al Pirellone, verranno presentati  mie opere di arte applicata (tappeti, arazzi, vasi,lampade)  all’interno di una manifestazione di inaugurazione di una società di design.
Con il Gruppo , per stare in tema di REgeneration, le chiocciole appariranno sul Duomo di Milano x una settimana dal’8 al 15 ottobre, evento più unico che raro come location. Sempre a metà ottobre con l’installazione Red Guardians, composta da 12 lupi rossi, parteciperemo  alla 1à Biennale Italia- Cina che si terrà  nella villa Reale di Monza.  



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