giovedì 2 ottobre 2014

interview with Graziano Folata


Graziano Folata, classi 1982, è un giovane artista italiano che sperimenti e analizza il linguaggio spaziando da pittura a scultura e fotografia. Quella dell'artista è un indagine che coniuga materia, gesto e forma che diventano un unicum attraverso le molteplici forme espressive utilizzate. L'artista inizia il suo viaggio da oggetti d'uso comune che vengono rielaborati attraverso un processo dove essi cambiano il proprio significato, cambiandone il punto di vista con un approccio multiforme. Questo processo artistico ci porta in uno spazio filosofico e culturale dove Graziano Folata si ricava il proprio spazio. L'artista ha da poco terminato la sua personale presso ma galleria Massimodeluca dove ha presentato una serie di opere inedite, ho raggiunto l'artista per una breve intervista.


Chi è Graziano Folata? qual'è il percorso che l'ha portata a diventare artista?

Credo che occorra intrattenere una relazione espressiva con il mondo, questa relazione tanto è più alta e quindi artistica, quanto è manifestazione  poeticamente sensibile. Di  certo bisogna aver la fortuna di cogliere l’importanza di questa relazione fin dai primi segni che un individuo traccia, probabilmente accorgersi della bellezza del colore, del fascino della linea, della potenza dell’invenzione visiva; tutto questo ora nei termini di un pensiero articolato, ma da bambino o da ragazzo ciò può essere un’impressione rapida e fugace, probabilmente coglierla in maniera intuitiva e farla propria è una delle chiavi possibili che danno inizio allo stupore, alla ricerca, agli studi, alle aspirazioni di crescita e queste si formano e si organizzano a contatto con la diversità dei vari ambiti specifici e professionali con i quali si è entrati in contatto nel corso di questo percorso.

Le tue opere indagano la materia, le sue forme e relazioni. Come avviene questo processo?

Probabilmente avviene perché le cose hanno una specie di aderenza segreta tra di loro, essere attenti e tentare ogni volta di riconoscerla, di metterla in evidenza, e poi  separare i fenomeni e maneggiarli fino a renderli atti artistici,  nella speranza che possano illuminare di volta in volta le zone improbabili o impensate della sensibilità.

Troviamo utilizzate espressioni differenti, un mix di gesto e forma, attraverso un linguaggio che unisce fotografia, scultura e media. Come sceglie la forma espressiva? cosa significa per te?

Ogni volta i fenomeni devono vivere all’interno della forma delle loro manifestazioni e queste ritengo debbano prodursi naturalmente e darsi con senso, non è una questione di confezione, è una questione di habitat dell’ immagine. Le immagini vive, danno luogo a nuove immagini vitali da parte dell’ altro.

Vorrei che mi parlassi della tua persona, la mostra dal titolo "la pelle delle tigre", preso la galleria Massimodeluca. Cosa rappresenta per te? che opere erano presenti?

Il titolo in sé traeva ragione da un opera: una foto analogica di un mandala di spezie colorate che avevo composto su un piatto d’argento, curry, pepe nero, paprika e altre polveri che disegnavano appunto un manto tigrato.
“La pelle della Tigre” come mostra invece, rappresenta la perorazione dell’immagine, un po’ come le macchie e il disegno sul pelo della tigre che si riproducono e si alternano senza mai ripetersi; ogni macchia, come ogni opera può esser presa singolarmente in quanto forma, e in quel disegno, può per esempio, esserci scritto un destino come raccontava Borges, ma anche “avere la tigre” in oriente significa: essere padrone del proprio futuro e governarlo, senza delegarlo a nessun altro, ho tentato, cercando d’inventare nuove forme, di dirigermi verso una nuova coscienza di senso, spero ovviamente di esser riuscito a esprimerla anche a chi ha potuto osservare la mostra o fare esperienza delle mie strutture estetiche.
Per quanto riguarda le opere nella fattispecie rimando per chi volesse a vederle, al sito della Galleria Massimodeluca.

Mi può anticipare brevemente qualche progetto futuro? 

Sto lavorando su nuove “articolazioni poetiche” da affinare ed evolvere presto, ma mi riservo di dichiarare ancora in quali occasioni :)

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