sabato 17 maggio 2014

interview with Claudio Cosma _ #GUAIzineatSENSUS

 

Ho il piacere d'intervistare Claudio Cosma, direttore artistico della Fondazione Sensus, uno spazio anomalo che promuove l'arte contemporanea e collabora con una serie d'artisti situato nel cuore di Firenze. #GUAIzineatSENSUS è il progetto che è stato presentato sabato 10 maggio, il curatore di quest'evento ci spiega com'è nato e cosa rappresenta questo progetto che porta il progetto di male del blog GUAIzine ad esporre i propri scatti oltre lo schermo del pc.

Prima di iniziare con  l'intervista in merito al progetto di male il curatore ci introduce lo spazio Sensus.

La Fondazione Sensus, è uno spazio privato aperto al pubblico, non ha nessuno scopo commerciale, non si fa pubblicità e rispetta un orario minimo di 4 ore settimanali. Contrariamente a qualsiasi altro luogo ricerca l'invisibilità, ma accoglie generosamente chi, attraverso il sottile filo che rende vicini i simili, ne scopra l'esistenza. Sensus ospita la collezione d'arte contemporanea di Claudio Cosma che con questa e con l'aiuto degli artisti che ne fanno parte ed altri vicini all'evoluzione del proprio gusto, crea continue situazioni di confronto fra spazio, opere, città, artisti e tutti i così detti appartenenti al “mondo dell'Arte”.

Come nasce il progetto GUAIzineatSENSUS?

Male, maschio in inglese o male contrapposto al bene o, come in questo caso, Male, le prime due lettere del nome e del cognome di Martin Leon, creatore e autore di GUAIZINE, che fin dalla data di apertura di Sensus, nel dicembre del 2012, ha spesso documentato gli eventi che lì si sono succeduti. Sempre interpretando i lavori d'arte con tagli e sintesi che ne evidenziavano gli aspetti sensibili. Questo suo particolare modo di prendere le immagini di scorcio, con avvicinamenti materici e dettagli spostati dal contesto, riuscendo sempre a sovvertire le priorità convenzionali e quindi riconoscendogli una vita propria, ha determinato in me una grande ammirazione per le sue capacità. Da questo è iniziata un'amicizia dettata da un condiviso sentire che come prima tappa comune si è concretizzata nella serata GUAIzineatSENSUS, che spero non rimanga isolata, ma segni una più stretta condivisione di quello che potremmo chiamare filosofia del sentire contemporaneo. In definitiva il suo blog è una galleria di immagini esattamente come il mio spazio lo è di opere d'arte reali.

Che relazione è stata instaurata fra gli scatti di GUAIzine e lo spazio?

Lo spazio di un luogo è sempre partecipe di molteplici aspetti, quelli definiti dall'architettura, fatti di muri che separano o accolgono, materiali diversi affiancati ed in successione, orizzonti che si modificano col nostro stesso muoversi nell'ambiente e di spazi impalpabili che ne determinano l'atmosfera, creati delle luci del giorno e delle luci della notte, dalla trasparenza dei vetri, dall'eco dei passi sul pavimento di marmo quando i visitatori sono pochi e dal brusio delle voci che si rincorrono, quando sono numerosi. I lavori d'arte, naturalmente modificano continuamente i rapporti di spazio creando continui rimandi fra l'architettura anodina e asemantica della galleria e le opere stesse, in un dialogo mutevole dove anche il tempo sembra accelerato, a volte, o rallentato, più spesso, dall'uso particolare che qui si fa dello sguardo, del vedere di chi cerca profondamente, piuttosto degli altri sensi. Credo che questo specifico voler privilegiare l'occhio, condizioni anche l'atteggiamento dei visitatori, rendendolo particolarmente concentrato e quasi ritualistico. In questo, le immagini in movimento del blog, presupponendo un durata, ma sollevandoci dall'interpretazione del “plot”, il cui racconto si svolgeva senza trama, creava tra l'ambiente e gli ospiti una comunione itinerante che li portava a addensarsi ora in una stanza ora in un'altra dei tre luoghi dove era simultaneamente proiettato, come nel coreografico rifluire di un  balletto ritmico.

Cosa rappresentaGUAIzineatSENSUS?E' la prima volta che un progetto digitalesi trasforma in una esposizione/evento reale?

Mi accorgo di essermi dilungato troppo, nessuno arriverà sin qui, sveglio abbastanza, quindi a questa terza domanda rispondo semplicemente con un sì, sì Guaizine è uscito dall'acquoso schermo che solitamente lo contiene per spandersi felicemente sulle superfici delle immacolate pareti di Sensus con la naturalezza di un tramonto che allunga le ombre degli oggetti e delle persone trasformandole sempre in qualcosa che si allontana dalla ordinarietà della vita per accostarla più da vicino al sogno.





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