lunedì 14 aprile 2014

Interview with L'Avvocato Fu*turista per il Gruppo Fu*turista





Pechè Fu*Turismo? quali sono le caratteristiche del movimento? 

In un momento storico di epocale crisi di identità per l'uomo, in cui anche l'arte sembrava non aver più nulla da dire nel clima di plastica che stava ormai soffocando l'inizio del terzo millennio, irrompe il Fu*turismo, una retro-avanguardia per dire basta al commercio delle idee. Bisogna smetterla di far passare il messaggio che tutto è in vendita e che tutto si può comprare L'unico futuro possibile è fare chiarezza sul passato per disvelare gli inganni del presente. Ma per fare questo bisogna recuperare la capacità di sturpirsi con gli occhi del turista... che non vuole farsi ingannare sulla qualità più che sul prezzo.

A questo manifesto hanno aderito quattro artisti. IUCU, il fondatore, Lele Picà, nella fase iniziale, e successivamente Alessandro D'Aquila e Giammatteo Rona (L'Avvocato Fu*turista). Cosa contraddistingue ogni artista e come mai la scelta di lanciare e di sposare questo movimento? 

Ho aderito perché solo l'arte e la cultura ti consentono di dire e fare cose che purtroppo da decenni sono precluse in qualsiasi realtà "istituzionale", ormai al servizio solo di impuniti, irresponsabili e parassiti. Quella che stiamo vivendo non è una recessione economica, ma culturale. Bisogna ripartire dalla cultura, non dall'economia, bisogna rieducare le persone se vogliamo rilanciare il Paese. Non c'è un standard stilistico per essere un Fu*turista. Noi abbiamo infatti stili radicalmente diversi. La mia è la voce critica, quella di Alessandro D'Aquila è la voce estetica/analitica, quella di Lele Picà romantica e quella di Iucu visionaria. Tra noi però si è creato subito un equilibrio: per ripartire, del resto, dobbiamo osservare il mondo (Lele Picà) condannando spietatamente le sue brutture (L'Avvocato Fu*turista) e bisogna recuperare l'essenziale (Alessandro D'Aquila) con una visione lucida di quale futuro vogliamo oggi (IUCU). 

Oggi 14/04/2014 il manifesto compie due anni, un traguardo importante. Cosa significa? come ha interagito con il mondo dell'arte? 

Esserci o non esserci dipende solo da noi. È l'arte a guardarci... 

Avete lanciato uno spazio Fu*Turista nella Libreria Mondadori a Pavia, che ruolo svolge questo spazio? e qual'è a sua caratteristica? 

Promuoviamo le avanguardie che non riescono a trovare uno spazio di esistenza senza piegare il ginocchio davanti a padrini e padroni. Ridiamo dignità agli artisti, che nulla devono, se non essere ciò che fanno.

A due anni dalla nascita del manifesto, se dovesse fare un bilancio su ciò che avete creato e avete raggiunto, cosa scegliereste? Avete tenuto una performance dentro la Biennale d'Arte di Venezia, esposto a Milano, Firenze Roma e in molti altre posti con collettive. 

Non abbiamo raggiunto nulla, in realtà, e forse manco vogliamo raggiungere nulla... Lo scopo ha una matrice borghese come il successo... per fortuna sono valori che non mi appartengono. Il Fu*turismo é un punto di incontro fra artisti, il crocevia da cui l'arte è costretta a passare al cospetto della Storia. Noi Fu*turista in fondo siamo moderni cantastorie , molliamo tutto per girare le piazze e comunicare agli altri ciò che sentiamo, per emozionarci e per emozionare, con l'indomita capacità di chi ancora è in grado di stupirsi e quindi di amare.

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