lunedì 9 settembre 2013

Interview with Pietro Ruffo



Classe 1978, Pietro Ruffo è pittore e artista italiano, le sue opere nascono da un indagine, una ricerca che si affianca alla religione, alla contemporaneità, ai fatti che ci circondano e ci influenzano seppur indirettamente. Le parole sono il fulcro delle sue opere, il loro significato, lingue e segni differenti sovrappongono culture e significati apparentemente lontani. La carriera di Ruffo è lineare, con tappe importanti che si susseguono fra esposizioni internazionali e fiera, tra cui la 54° Biennale di Venezia e la vincita del New York Prize nel 2010. Rappresentato dal gallerista Lorcan O'Neill è all'interno di collezioni permanenti come quella della Deutsche Bank Foundation e del M.A.M.B.O. di Bologna. 



Come nasce il suo essere artista e qual è la sua formazione?
> Sono diplomato in scienze economiche e sociali e poi mi sono laureato in architettura, penso che questi studi hanno fortemente influenzato il mio lavoro, la passione per il disegno, per la carta, e l'analisi sociale sono sicuramente degli aspetti che ho portato nella mia pratica artistica.

 le sue opere sono intrise di religiosità, personaggi ed eventi commemorativi come nella serie “memoriale per le vittime delle torri gemelle” come mai? Dal 2004 ha dato vita ad una serie di “bandiera” cosa significano e cosa vuole rappresentare?
Ogni progetto che realizzo parte dallo studio di un luogo o di un evento storica, per quanto riguarda il progetto del memoriale per le vittime delle torri gemelle a round zero del 2005, lo spunto era proprio il bando di concorso per quell'area geografica, dove ho inserito dei massi di granito alti 60 metri per poter far fare ai visitatori un percorso nell'elaborazione del lutto.
La serie di bandiere che è iniziata nel 2004 con delle bandiere sul medio oriente, analizza lo stato quotidiano di auto difesa che vivono quei popoli.

nel 2010 ha vinto il New York Prize a cuira del Ministero Italiano degli Affari Esteri, cos’ha significato? Quali sono state le conseguenze?
> Il premio New York mi ha dato la possibilità di studiare alcuni filosofi liberali americani degli anni 70' e di realizzare una mappatura di diversi modi di intendere il concetto di libertà (alta of the various freedom) in varie parti del mondo, attraverso una serie di interviste e ritratti a giovani filosofi e artisti provenienti da varie parti del mondo. è stato un periodo affascinante che ha poi fortemente infulezato il mio lavoro.

 Parlando dell’opera rappresentante il carro armato a dimensione reali; come nasce? Qual è il suo significato? gli insetti sono presenti in diverse sue opere, nascono da testi religioni, economici e politi; qual è il loro valore? E come vengono realizzati?
> Il lavoro The youth of the hills del 2008 rappresenta un carro armato in scale 1/1 rivestito di testi religiosi, e da ognuno di questi testi nasce un cervo volante, questo lavoro riflette sul popolo di israele unito dalla fede, ma che per difendersi ha bisogno di una forma di aggressività.

Una piccola anteprima sui lavori e progetti incorso e futuri? Dove vedremo le sue opere esposte prossimamente?
 A metà settembre presenterò una grande istallazione a istanbul dal titolo Liberty house, è una casetta dipinta all'interno con una foresta e da questa foresta escono fuori i versi della poesia 'On freedom' di kahlil Gibran, poi da ottobre sarò in residenza a Miami per 2 mesi per sviluppare un nuovo progetto.






Pietroruffo.com

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